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Sottosoldato (Italian Edition)

by Marco Vianello-Chiodo

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Il titolo del libro è tratto dal grado che l'autore aveva a sette anni quando i suoi compagni di giochi tutti più grandi erano re, presidenti e marescialli, e trovavano che soldato semplice era ancora troppo per lui. Più che ragione di umiliazione e di conseguente insicurezza, questa demozione ha abituato l'autore sin da piccolo a non darsi delle arie e a non credersi importante, nemmeno quando con l'avanzare della carriera e dell'età avrebbe magari anche potuto credere di esserlo. Il taglio del libro è perciò quello di guardare le cose dal basso verso l'alto, di ricordare senza enfasi e spesso "tongue in cheek" una vita per molti versi appassionante, talora utile, sempre vissuta come servizio e mai come occasione di vantaggi personali o addirittura di sopraffazione. In un certo senso, "Sottosoldato" è un non-libro: infrange le regole del passare dal generale al particolare, dall'atmosfera del tempo alla storia privata, e conduce il racconto al rovescio, dalla storia privata alla Storia. E' come ascoltare una conversazione che non ti riguarda dal divano accanto, come prendere la telefonata di un altro o leggere carte private. Ma solo per scoprire quanto di quelle frasi colte al volo, di quelle pagine d'altri ti interessa, perché riguarda un mondo e una catena di eventi, luoghi e persone, fatti e Fatti. E' una "storia" che non è un saggio, non è un romanzo, dove ogni idea (e anche la teoria ricavata dall'idea) nasce da una cosa accaduta, dove gli eventi si incrociano e l'immaginazione è un riflesso di cose accadute, parole dette, non invenzione.… (more)
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Publisher's editors
Blurbers
Original language
Canonical DDC/MDS
Canonical LCC

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Il titolo del libro è tratto dal grado che l'autore aveva a sette anni quando i suoi compagni di giochi tutti più grandi erano re, presidenti e marescialli, e trovavano che soldato semplice era ancora troppo per lui. Più che ragione di umiliazione e di conseguente insicurezza, questa demozione ha abituato l'autore sin da piccolo a non darsi delle arie e a non credersi importante, nemmeno quando con l'avanzare della carriera e dell'età avrebbe magari anche potuto credere di esserlo. Il taglio del libro è perciò quello di guardare le cose dal basso verso l'alto, di ricordare senza enfasi e spesso "tongue in cheek" una vita per molti versi appassionante, talora utile, sempre vissuta come servizio e mai come occasione di vantaggi personali o addirittura di sopraffazione. In un certo senso, "Sottosoldato" è un non-libro: infrange le regole del passare dal generale al particolare, dall'atmosfera del tempo alla storia privata, e conduce il racconto al rovescio, dalla storia privata alla Storia. E' come ascoltare una conversazione che non ti riguarda dal divano accanto, come prendere la telefonata di un altro o leggere carte private. Ma solo per scoprire quanto di quelle frasi colte al volo, di quelle pagine d'altri ti interessa, perché riguarda un mondo e una catena di eventi, luoghi e persone, fatti e Fatti. E' una "storia" che non è un saggio, non è un romanzo, dove ogni idea (e anche la teoria ricavata dall'idea) nasce da una cosa accaduta, dove gli eventi si incrociano e l'immaginazione è un riflesso di cose accadute, parole dette, non invenzione.

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