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Loading... Islam and Democracy: Fear of the Modern World (original 1992; edition 1992)by Fatima Mernissi
Work InformationIslam and Democracy: Fear of the Modern World by Fatima Mernissi (1992)
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Sign up for LibraryThing to find out whether you'll like this book. No current Talk conversations about this book. > ISLAM ET DÉMOCRATIE, de Fatema Mernissi (Albin Michel, 2010). — Pourquoi le monde arabo-musulman a-t-il tant de mal à apprivoiser des acquis démocratiques comme l’égalité statutaire des individus, la reconnaissance du pluralisme, et la liberté de conscience ? C’est cette énigme que la sociologue marocaine Fatema Mernissi tente ici de percer. Refusant le piège d’une prétendue incompatibilité entre Islam et démocratie, elle nous invite à pénétrer dans le territoire mental de la femme et de l’homme musulmans, pour comprendre leurs réseaux symboliques (Espaces libres) > Babelio : https://www.babelio.com/livres/Mernissi-Islam-et-democratie/188735 > L'Homme en Question (No 26 – printemps 2010) : http://www.albin-michel.fr/multimedia/Documents/hq/hq_26.pdf Meer dan 15 jaar voor Foaud Laroui en Sami Zemni schreef de Marokkaanse sociologe Fatima Mernissie al een knap boek over de verhouding tussen Islam en democratie. Het was kort na de eerste golfoorlog en de angst voor het Westen kreeg door de oorlog een nieuwe impuls onder de volksmassa's in het midden oosten en de Maghreb. De protesten werden echter heel éénzijdig voorgesteld door de Westerse media. De moslimwereld als monolithisch blok was geboren. Nu, 15 jaar later, is dat beeld alleen maar verergerd en hebben de extremisten ook de armslag gekregen die ze toen enkel nog in theorie hadden. Lees verder: http://recensiesgulliver.blogspot.com/2007/08/islam-en-democratie-de-angst-voor-... no reviews | add a review
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"Is Islam compatible with democracy? Must fundamentalism win out in the Middle East, or will democracy ever be possible? In her groundbreaking new book, Moroccan sociologist Fatima Mernissi explores the ways in which people on dramatically opposing sides - feminists and defenders of democracy versus violent fundamentalists - must use the same sacred texts to prove different views." "Islam and Democracy serves as a guide to the players moving the pieces on the rather grim Muslim chessboard, to illuminate what seems to be a battle from another age - a battle the Gulf War revealed as having a very modern technological component. It raises provocative questions about the possibilities for democracy and human rights in the Islamic world, and it is essential reading for anyone interested in the politics of the Middle East."--BOOK JACKET.Title Summary field provided by Blackwell North America, Inc. All Rights Reserved No library descriptions found. |
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Google Books — Loading... GenresMelvil Decimal System (DDC)909.0974927History and Geography History World history Other Geographic Classifications Socioeconomic Regions By EthnicityLC ClassificationRatingAverage:
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Infatti, Islam e democrazia non racconta il presente, ma sicuramente ci dà un’idea del punto di partenza dal quale ci siamo mossi per arrivare al caos attuale. Ho apprezzato moltissimo l’analisi di Mernissi, che prende inizio addirittura dagli esordi dell’Islam per aiutarci a contestualizzare specificità della cultura araba che altrimenti non avrebbero senso.
Alla fine della lettura mi girava quasi la testa tanto è enorme la complessità della materia trattata, piena di fili diversi che si intrecciano a formare una trama che già allora mostrava le prime avvisaglie del pericolo della radicalizzazione. Eppure poco o niente è stato fatto per sventarlo, sia da parte dei regimi “musulmani”, per niente inclini a educare i propri cittadini ai valori della Carta delle Nazioni Unite; sia da parte dell’Occidente, che si è intromesso a gamba tesa senza alcuna considerazione per le differenze culturali e il rispetto della popolazione civile.
Per certi versi siamo ancora allo stesso punto: ancora oggi vale quanto ho appena scritto sopra. Però oggi abbiamo Internet, che ha delle potenzialità nel diffondere informazioni di molto maggiori a quelle della televisione: l’impressione – spero troppo pessimista – è che i fondamentalisti ne siano i più consapevoli, mentre un sacco di persone che avrebbero gli strumenti per diffondere cultura e smontare gli assunti di chi diffonde merda estremista perda tempo a dimostrare che “gli altri” sono i cattivi, mentre “noi” siamo i buoni.
Lo ripeterò fino allo sfinimento: raffazzonare opinioni sull’Islam perché si è letto qualcosa qua e là serve solo a quelli che le sbandierano sui media o sui loro blog. Stiamo parlando di fenomeni complessi, dove entrano in gioco molteplici elementi (Mernissi cita addirittura il calendario e la difficoltà a trasporre in arabo alcune parole – e quindi concetti – della nostra cultura, come presidente) e nessuno di questi può essere compreso prendendo la via della banalizzazione. Prima lo si capisce, meglio è. ( )