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Chris Cook (1) (1945–)

Author of A Dictionary of Historical Terms

For other authors named Chris Cook, see the disambiguation page.

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About the Author

Chris Cook is head of the Modern Archives Unit at the London School of Economics. He is the author, editor, and/or compiler of many previous international political reference books, including Facts on File's Asian Political Almanac and The Making of Modern Africa. He lives in the U.K. (Bowker show more Author Biography) show less

Series

Works by Chris Cook

Pears Cyclopaedia 2008-2009 (2008) 27 copies
Pears Cyclopaedia 2009-2010 (2009) 21 copies
Pears Cyclopaedia 2001-2002 (2001) 20 copies
Pears Cyclopaedia 1993-1994 (1992) 19 copies
The Atlas of Modern Warfare (1978) 18 copies
Pears Cyclopaedia 2005-2006 (2005) 17 copies
Pears Cyclopaedia 1992-1993 (1992) 16 copies
Pears Cyclopaedia 1997-1998 (1997) 15 copies
Pears Cyclopaedia 2002-2003 (2002) 14 copies
Pears Cyclopaedia 2007-2008 (2007) 14 copies
Weapons of War (1980) 14 copies
Pears Cyclopaedia 1991-1992 (1991) — Editor — 14 copies
Pears Cyclopaedia (1970) 14 copies
Pears Cyclopaedia 2004-2005 (2004) 13 copies
Pears Cyclopaedia 2006-2007 (2006) 13 copies
Pears Cyclopaedia 2000-2001 (2000) 13 copies
Pears Cyclopaedia 1994-1995 (1994) 11 copies
Pears Cyclopaedia 1977-1978 (1977) 11 copies
Pears Cyclopaedia 1979-1980 (1979) 11 copies
Pears Cyclopaedia 2011-2012 (2011) 11 copies
Pears Cyclopaedia 1989-1990 (1989) 10 copies
Pears Cyclopaedia 1984-1985 (1984) — Editor — 10 copies
Pears Cyclopaedia 1987-1988 (1987) 10 copies
Pears Cyclopaedia 1999-2000 (1999) 10 copies
Pears Cyclopaedia 1988-1989 (1900) — Editor — 9 copies
Pears Cyclopaedia 1973-1974 (1973) — Editor — 7 copies
Pears Cyclopaedia 1996-97 (1996) 3 copies
Great events (1992) 2 copies

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Questa foto ha un senso ben preciso. Due mondi a confronto: "Cyclopedia vs Chromebook" sul mio desktop e sulla mia scrivania. Confronto diretto, frontale, ma senza risultato finale. L'incontro-scontro resterà tale per molto tempo e mi riferisco al confronto tra la realtà cartacea e quella digitale. Ma vediamo cos'è questo libro che siede comodamente sulla tastiera del Chromebook, sulla mia scrivania. E' uno dei tanti strumenti che ho utilizzato per studiare la lingua di Shakespeare sin dagli inizi. Un almanacco che si pubblica in Gran Bretagna da oltre cento anni, precisamente dal 1897. Ma che cosa è un almanacco?

"E' una pubblicazione per lo più periodica, legata alla misurazione del tempo e che, attraverso l'elencazione dei giorni dell'anno, dà ogni sorta di notizie. Oggi, salvo quelli - e sono i più - che dovrebbero meglio chiamarsi annuarî, annuali, ecc., l'almanacco è una pubblicazione curiosa o bizzarra o umoristica. Ma vi fu un'epoca, nei primi tempi dell'invenzione della stampa, in cui l'almanacco rappresentò l'unica lettura - insieme con il libro delle preghiere - dei ceti medî. Esso conteneva tutto lo scibile reputato utile e sufficiente alla vita pratica. Gli almanacchi-enciclopedie, che qualche editore ha modernamente istituito, vogliono rispondere allo stesso criterio."

Chi vuole saperne di più vada a questo link della Treccani. Per quanto mi riguarda questo almanacco, la "Pears Cyclopedia", edita in Inghilterra dalla gloriosa casa editrice Penguin, ha una storia tutta particolare e personale. La mia prima copia la comprai nel mese di novembre dell'anno del Signore 1961, all'edicola della Northern Line della metropolitana a Morden, a sud di Londra, dove ero in attesa di trovare un lavoro per mantenermi. Non mi pareva vero avere tra le mani un libro che, in poco più di mille pagine, mi dava l'impressione di avere a portata di lettura tutto, o quasi, lo scibile che mi serviva per conoscere quella lingua. E per pochi scellini.

Da quell'anno ho acquistato diversi di volumi della "Pears", aggiornata di volta in volta, nelle sue varie sezioni, anno dopo anno. Questa che vedete nella foto è la 122ma edizione. Dal 1977 viene aggiornata sempre dalla stessa persona, un vero bibliofilo, il dr. Chris Cook. Suddivisa in venti sezioni, il volume spazia sugli ultimi sviluppi nei settori della conoscenza umana: dalla politica, alle scienze, dalle arti alla letteratura, dalla storia alla musica, dalla bibbia ai miti e alle leggende, dal cinema all'universo, dallo sport alla medicina.

Capirete quale tesoro portatile fosse per me un volume di questo tipo. Abbondano le tavole, le tabelle, i grafici, insieme ad una cornucopia di piccole e preziose informazioni scritte in una lingua semplice, ma rigorosa e documentata. Una squadra di esperti e consulenti collabora con l'editore e cura annualmente l'edizione del volume, aggiornandone i contenuti e le sezioni. Sfogliare la "Pears" è come avere a portata di mano il mondo passato presente e futuro.

La vedete poggiata sul "Chromebook", targato Toshiba, il pc di Google che si sta affermando sempre di più nel mondo per le sue qualità digitali quanto mai semplici ed affidabili. Basta accenderlo e, come con tutti gli altri pc, si può avere il mondo alla portata delle proprie dita. Tutto quello che si trova nelle pagine della "Cyclopedia", lo si può trovare anche là. Basta digitare un nome e tutto viene fuori in tempo reale.

A questo punto mi chiederete allora quale sia la ragione di comprare la "Pears" se in rete posso consultare quella fantastica enciclopedia gratuita che è "Wikipedia", redatta in tutte le lingue conosciute e continuamente aggiornata. Oppure la Treccani, la Britannica e tante altre enciclopedia, dizionari ed almanacchi che dir si voglia.

La differenza c'è e va definita in maniera chiara e sintetica. I due strumenti, che portano lo stesso nome di origine "book", al momento attuale, sembra che abbiano le stesse qualità comunicative, ma in effetti svolgono il loro lavoro in maniera del tutto diversa. Quella che una volta era chiamata "alfabetizzazione", vale a dire l'apprendimento delle abilità comunicative di base: parlare, leggere, scrivere e far di conto, continuano ad essere le stesse per tutti e due gli strumenti-oggetti, il libro e il pc.

Ma il modo in cui lo fanno è radicalmente diverso. Avere tra le mani un libro, e la "Pears" in particolare, è come possedere il "tutto". Avete mai avuto tra le mani libri dal titolo come quello scritto da Bill Bryson "Breve storia di (quasi) tutto"? Oppure quello di John Barrow "Teorie del tutto"? Libri che ti danno l'illusione di poter abbracciare ogni cosa immaginabile e poi smettere di leggere, pensare e studiare. Insomma la "soluzione finale". Perchè, con tutta questa serie infinita di libri, dei quali già Qohelet si lamentava ben più di duemila anni fa, non sappiamo più cosa fare e cosa pensare. C'è un vero sovraccarico di "sapere" ma temo, di scarsa "conoscenza". Credo che siano ormai più i libri che si scrivono e si pubblicano che gli uomini e donne che li leggono.

E allora, ecco comparire sulla scena della comunicazione il pc, l'altro "libro", il "Chromebook". Spiazza tutti con la sua rete di "piccoli infiniti pezzi variamente collegati" come David Weinberger definì la Rete, una vera e propria ragnatela che si allunga e si distende, sul pianeta e sembra imprigionarlo. C'è chi dice che ha fatto o farà fuori la "Pears", il libro. C'è chi la pensa diversamente. Una questione non solo di gusti, di storia, di prospettive, ma anche di atteggiamenti, tradizioni, creatività, interessi, educazione, istruzione, insomma una nuova "literacy", cioè "acculturazione", non più quella cartacea ma digitale.

L'innovazione tecnologica contemporanea sta dando una nuova e diversa forma alla nostra civiltà, e non solo quella occidentale, ma quella di tutto il pianeta Terra. Come l'invenzione della stampa sconvolse il mondo del rinascimento, così l'invenzione del cinematografo, quella del computer potrebbe segnare la fine del libro tradizionale. Ma io non lo credo e non me lo auguro. Per questa ragione mi sono fatto arrivare per pochi euro la 122 edizione della "Pears".

Posso ricevere l'impressione, e anche l'illusione, di avere tra le mani l'intera conoscenza nel tempo e nello spazio, in maniera fisica. Quando sfoglio, pardon! accendo il "Chromebook" ho come la sensazione di perdermi in quella entità misteriosa che il Poeta chiamò "immenso". "M'illumino di immenso" ma non so di che luce sia fatta questa "illuminazione". Io credo che il computer sia destinato ad essere una appendice del libro. Non lo potrà mai sostituire o eliminare. Dovranno procedere insieme.

Ormai sembra chiaro che neanche il libro cartaceo può fare a meno del pc. "Quei due" sono condannati ad un identico destino: quello delle "convergenze parallele". Una espressione che non ha nulla di politico, ma tutto di un paradossale realismo, in nome di una migliore, vera e salutare conoscenza.
… (more)
 
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AntonioGallo | Nov 2, 2017 |
An annual absolute "must-have" before the coming of the Internet. The main difference between the two being that all the information in The Pears Cyclopaedia is accurate and true..........except the myths of course
 
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Kampuskop | Nov 22, 2013 |
details of international organisations, political and judicial structures, etc
 
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johnslostit | Dec 12, 2007 |
With technical terms, such as "irrendentists" (national restoration), "Satyagraha" (passive resistance), and "Whiteboys" (rack renters). For a small book, it has a broad regional and temporal reach: from European -- Justiciar (11th c. Saxon administrator), Pecsovics (Magyar), Pffafenbrief (1370 Swiss)-- to Tohunga (Maori priest), Tiempistas (Paraguayan constitutionalists), and contemporary US politics -- Contras (Nicaraguan exiles), Weathermen (lyrics of Dylan).
Many words reflect surprising origin revealed in this Dictionary form: "Kulak" meaning a 'tight-fisted person', hence used by communists to characterize the farmers who had prospered by the 1906 agrarian reforms and who were liquidated by the millions because they opposed forced collectivization.
At a glance, one can pull information and patterns from the record. For example, the number number of movements whose names reflect uniforms and clothing (fashion) -- capuchin, plantagenet, sans-culotte. And to highlight the importance of our words/titles -- Ghandhi used the word "Harijan", meaning "children of God", to describe the lowest caste Untouchables.
A great deal of work across many specialties appears to have gone into the
… (more)
 
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keylawk | Nov 26, 2006 |

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