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Lateral Thinking: A Textbook of Creativity…
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Lateral Thinking: A Textbook of Creativity (original 1970; edition 1988)

by Edward De Bono (Author)

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1,324714,200 (3.84)4
The first practical explanation of how creativity works, this results-oriented bestseller trains listeners to move beyond a "vertical" mode of thought to tap the potential of lateral thinking.
Member:Sylak
Title:Lateral Thinking: A Textbook of Creativity
Authors:Edward De Bono (Author)
Info:Penguin (1988), Edition: New Ed, 264 pages
Collections:Billy bookcase #2, Your library, Currently reading, Instructional, Nonfiction
Rating:****
Tags:Psychology, lateral thinking, thinking outside the box, creative thinking

Work Information

Lateral Thinking: A Textbook of Creativity by Edward de Bono (1970)

  1. 00
    Mechanism of Mind by Edward De Bono (Sylak)
    Sylak: For a fuller understanding of how the mind works it is advisable to read this book first, or at least have it to hand as De Bono references it often.
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Showing 5 of 5
One of the most useful books I’ve ever read on how and why we need to think out of the box. ( )
  MylesKesten | Jan 23, 2024 |
A little dated in its examples, but a good starter guide to idea generation through lateral thinking.

Gotta be honest, the whole po section left me a little cold.

But the rest was useful. ( )
  TobinElliott | Sep 3, 2021 |
Some planning is needed if you intend to use this book as a teaching tool (the way it was intended).
You will need to collect some photographs (showing different ways of interpreting a situation: conflict, and police crowd control, for example).
Some of the geometric puzzles pre-cut from cardboard.
Some written articles from newspapers, or recorded from radio programs.
A selection of possible topics of conversation: food shortages, traffic control, etc.
It may take a while to stockpile this material, so preparation is the key to making the most of this book. I guess some bright spark could have created a boxed set with all the various materials printed for you, but can you imagine the price tag for such a ready to teach kit. Besides the internet should speed up the task tremendously. I would still recommend that you avoid winging it or going in cold since tumbling for the relevant data could sabotage an otherwise simple demonstration of lateral thinking.
The first chapter of the book provides more information on this matter.
There is also no need to read the book cover to cover first, or follow each task in order; in fact this would be ill-advised. Each exercise should be repeated over again till it becomes second nature before moving on. In this way the book could take months or even several years to finish. This is the correct way to use the book. You won't learn much reading it cover to cover, and you certainly wont understand lateral thinking any better.
This is the reason many people complain that De Bono is too repetitive, because they fail to grasp how to use the book, even though it is explained clearly in the chapter 'Use of this book'. ( )
  Sylak | Oct 1, 2018 |
Quanti tipi di pensiero conoscete? Voi mi risponderete che conoscete solo quello vostro. Invece ce ne sono più di quanti ne possiamo pensare. Pensiero positivo, pensiero negativo, pensiero filosofico, scientifico, economico, politico, storico, regolare, irregolare, orizzontale, lineare, verticale, distorto ... Chissà quanti ne mancano in questo mio improvvisato elenco, fino ad arrivare a quello definitivo, nel senso che sbarra tutte le strade a possibili scelte e così si chiude il discorso con il pensiero unico.

Che cos'è il pensiero unico? È la "trasposizione in termini ideologici, che si pretendono universali, degli interessi di un insieme di forze economiche, e specificamente di quelle del capitale internazionale". Quindi figlio del pensiero economico generico. (Ignacio Ramonet) Già, perché ogni pensiero che vi ho citato, è capace di generare "figli". Capirete, allora, che le stirpi si moltiplicano e la confusione aumenta. Il fatto è che ogni "pensiero pensato" non è tale se non si appoggia a qualcosa che lo rende vivo e attivo.

Ho voluto fare questa lunga premessa per chiarire prima a me stesso e poi a chi avrà la ventura di leggermi, quanto siano difficili e impervie le strade che è costretta a percorrere la nostra mente per far ritrovare uno spazio di vita sicuro al proprio pensiero. Per uscire da questo ginepraio Edward de Bono creò l'espressione "pensiero laterale", per indicare quei processi che non tengono conto di un ragionamento che lui chiama "verticale", ma che io preferisco definire "lineare", al quale siamo abituati. Il pensiero cosiddetto "verticale" si compone, di ragionamenti logici e razionali, mentre il pensiero "laterale" presuppone l'abbandono di tutto ciò che sembra ovvio e scontato per lasciare libertà al pensiero, al fine di trovare una soluzione brillante. Tutto questo per arricchire la nostra creatività.

Quando ci troviamo di fronte ad un problema da risolvere, abbiamo tendenzialmente due alternative: affrontarlo frontalmente per rimuovere l’ostacolo diretto, oppure affrontarlo in modo “trasversale”, o come si usa dire, “aggirando l’ostacolo”. Facile da dire, un po’ più difficile da fare! Siamo abituati da sempre ad utilizzare la soluzione diretta: se c’è, è forse la via più breve, ma non sempre c’è o è immediata e questo ci mette nei pasticci. Aggirare l’ostacolo non significa rimandare o evitare il problema. Significa compiere un’azione che apparentemente non ha nulla a che vedere con la soluzione del problema, ma che ha come risultato quello di spostare o annullare il problema stesso. Da cui la soluzione viene da sé.

Per individuare soluzioni trasversali attraverso il pensiero laterale, occorre anzitutto allargare la prospettiva: guardare a fianco, appunto. In questo modo si può vedere il problema da un’angolatura diversa e si aumentano le possibilità di azione.

“Il pensiero laterale procede da una serie di fatti, non da supposizioni. Il pensiero laterale di fatto non fa presupposti, anzi i presupposti iniziali limitano le possibilità di soluzione”.

De Bono identifica quattro fattori critici associati al pensiero laterale: riconoscere le idee dominanti che polarizzano la percezione di un problema, cercare maniere differenti di guardare le cose, allentare il controllo rigido del pensiero lineare, usare ogni chance per incoraggiare altre idee.

La definizione di pensiero laterale viene coniata da E. De Bono verso la metà degli anni sessanta, e con questa si intende un diverso utilizzo, più creativo, dell’intelletto. Un passo indietro: nella storia da Aristotele in poi la facoltà esercitata dalla ragione, ovvero la logica, viene “osannata” come lo strumento principe di cui l’intelletto si serve, per l’appunto. L’assunto che conferisce forza al pensiero laterale, si traduce nel fatto che il carattere di imprevedibilità delle nuove idee, già di per sé fa capire come queste ultime possono non essere necessariamente l’esito di ragionamenti guidati dalla logica.

De Bono nella sua trattazione fa riferimento al pensiero verticale per definire il metodo logico e, a quello laterale, per delineare il metodo altro. Pensiero laterale ancora non solo impiegato per la soluzione di problemi, ma anche per inforcare “nuovi occhiali” con i quali guardare la realtà circostante e sé stessi, oltre che interessarsi di idee nuove di qualsiasi foggia esse siano.

La mente dell’uomo interpreta ciò che le accade secondo il criterio della probabilità ed è l’esperienza e la necessità dello "hic et nunc", a determinare il maggiore o minore grado di tale probabilità. Alla luce di quanto appena descritto, il pensiero verticale si “struttura” attraverso il criterio della massima probabilità. Un classico esempio per spiegare quanto sopra, è quello del millepiedi: esso non si “muoverebbe” più se dovesse divenire consapevole delle sue mille zampette, e per ciascuna di esse essere consapevole della meccanica del movimento che le sottende.

Riassumendo: il pensiero verticale si “attiva” nella condizione in cui ci sia una direzione da imboccare, necessita di una correttezza step by step, è un processo finito e ricalca i percorsi con il più alto tasso di probabilità. Il pensiero laterale invece, si “attiva” per crearne una di direzione, non necessita della ortodossia step by step, può esplicarsi a salti ed indaga anche vie con minor tasso di probabilità.

Per concludere ecco esempi di esercizi per “allenare” il pensiero laterale sui quali potersi cimentare per la “sezione”rispettivamente del:

Pensiero laterale realistico: una donna cammina sull’acqua, come si spiega? L’acqua in quel punto è profonda 6 metri, la donna cammina effettivamente sull’acqua, non indossa scarpe speciali. Risposta: la donna cammina su di una superficie di lago ghiacciato.
Pensiero laterale surreale: un cavallo senza cavaliere vola sopra una terra ed atterra su di un uomo, il quale sparisce, come si spiega? Risposta: trattasi di una mossa del gioco degli scacchi.

Sin da quando, negli anni sessanta, la teoria del "pensiero laterale" cominciò a diffondersi in Inghilterra, ho avuto modo di seguirla e in alcune situazioni di studio e ricerca utilizzare. Ricordo che nell'ospedale mentale nel quale trascorsi oltre due anni di lavoro, in quegli anni il prof. Smith, nostro tutor del corso per infermieri, ci introdusse a questa applicazione per affrontare nel modo migliore le varie e difficili situazioni nelle quali potevamo trovarci nel nostro lavoro quotidiano con pazienti. Questi, oltre ad avere gravi problemi mentali, soffrivano anche di serie complicazioni fisiche. Era importante per chi doveva trascorrere con loro intere giornate di assistenza e terapia sapere escogitare modi e sistemi per risolvere problemi di svariata natura.

Fu allora che imparai ad apprezzare l'intelligenza del granchio ... In natura questo piccolo animale vive in buche che scava sulle spiagge. Esse possono arrivare ad una profondità di circa 30 centimetri, come gallerie che in genere hanno più di una via di uscita e sono costruite in modo tale che riescano a reggere ai continui movimenti dell'acqua dovuti alle maree oppure ai continui cambiamenti di livello che si hanno sulle rive dei fiumi. I granchi camminano lateralmente per muoversi agevolmente all'interno di queste gallerie, senza l'intralcio delle chele. Ecco la sintesi in volgare del "pensiero laterale"... https://goo.gl/yhUP2V ( )
1 vote AntonioGallo | Nov 2, 2017 |
This book is intended for use both at home and at school. At school the emphasis has traditionally always been on vertical thinking which is effective but incomplete. This selective type of thinking needs to be supplemented with the generative qualities of creative thinking. This book is about lateral thinking which is the process of using information to bring about creativity and insight restructuring. Lateral thinking can be learned, practised and used. It is possible to acquire skill in it just as it is possible to acquire skill in mathematics.
This book is not intended to be read through at one sitting but worked through slowly -- over months or even years. For that reason many of the principles are repeated at intervals throughout the book in order to hold the subject together and prevent it fragmenting into mere techniques. In using this book it is important to remember that practice is far more important than understanding of the process.
  rajendran | Mar 5, 2007 |
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This book is intended for use both at home and at school. At school the emphasis has traditionally always been on vertical thinking which is effective but incomplete.This selective type of thinking needs to be supplemented with the generative qualities of creative thinking.
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Disambiguation notice
Publisher's editors
Blurbers
Original language
Canonical DDC/MDS
Canonical LCC

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Wikipedia in English (1)

The first practical explanation of how creativity works, this results-oriented bestseller trains listeners to move beyond a "vertical" mode of thought to tap the potential of lateral thinking.

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