Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Essendo atea agnostica e frequentando discussioni dove la Chiesa cattolica ha pochi fan, conoscevo di fama il contenuto di questo breve saggio del 1995 e alla fine mi è sembrato giusto leggere l’originale e non solo articoli che lo citavano come fonte. Penso comunque non ci sia bisogno di riassumerne il contenuto, visto che ormai è largamente conosciuto (altrimenti potete farvi un giretto su Wikipedia e poi tornare qui).

L’aspetto che mi ha colpito di più e che per motivi biografici non ho vissuto in prima persona visto che Madre Teresa è morta quando ero ancora bambina è stato l’atteggiamento completamente acritico con il quale tutti sembravano approcciarsi alla donna. Hitchens stesso racconta di essere quasi “caduto vittima” del fascino di Madre Teresa (che, diciamocelo, in Occidente chiamiamo tutti così perché non abbiamo idea di come pronunciare il suo vero nome, Anjezë Gonxhe Bojaxhiu).

Infatti, nonostante le sue posizioni dogmatiche e la mole di soldi che convergeva nell’ordine da lei fondato, pare che quasi nessuno si facesse troppe domande e sarebbe molto interessante capirne il motivo. Faceva sentire e/o apparire più buone le persone? Esorcizzava il senso di colpa dei ricchi? Sembrava una così cara vecchina che era ritenuta incapace di sbagliare? Un mix di tutto questo e chissà cos’altro?

La posizione della missionaria è un libriccino molto interessante, peccato sia un po’ troppo corto e un po’ poco organizzato: non so se perché sia stato pensato come integrazione al documentario Hell’s Angel, al quale Hitchens aveva dato il suo contributo e che era uscito nel 1994, oppure perché l’autore, a dispetto delle sue doti dialettiche, si sia lasciato trascinare dall’astio per Madre Teresa (o forse da quello per chi le aveva assegnato il Nobel per la pace?). ( )

يطرح كريستوفر هيتشنز كعادته موقفاً مثيراً للجدل حول حياة واحدة من أشهر الشخصيات مفاده أنه في حين يعرف معظم الناس الأم تيريزا على أنها بطلة الفقراء والمدافعة عن المرضى، إلا أن الواقع يختلف كثيراً عن ذلك. إرث تيريزا الحقيقي هو المرافق الطبية الرديئة وسيئة الإدارة، دعمها الأنظمة الدكتاتورية، واهتمامها بعلاقاتها العامة مقابل معاناة الآخرين. ( )

I've heard of Christopher Hitchens for years, but this is the first time I've read anything by him. In this book, he takes on the iconic Mother Teresa and exposes the duplicity in her messages. His claims are well documented and supported by people who have worked with Mother Teresa.

If it is true that her missions provide inadequate care for the dying while she has accumulated millions in donations, that is, in my mind, a criminal act. If she, and her church, were really concerned about the poor, they would not advocate so strongly against contraception.

Where I disagree with Mr. Hitchens is when he talks about forgiveness...and whether Mother Teresa has a right to forgive -- among others -- him. I think we all have the right to forgive what we perceive to be wrongs against ourselves and those we love. Forgiveness, to me, is a personal thing.

This book opened my eyes to two facts. First, the saying that religion is the opiate of the masses. I realized more fully that most of the powerful elite -- not just the leaders of various religions -- want the poor to be faithful. This helps maintain the power inequality in our western societies. China seems to have a different perspective, seeing religion as a rival to the state. So, the book broadened my thinking about who benefits from religion

Secondly, the book can be read as a testament to the lack of investigative journalism. Mother Teresa is good, so no major news media seems to have looked into the story of her financing or life. ( )

It's always a joy to read Hitchens. This essay is not too controversial by today's standards but I guess it will still have the capacity to offend some. Sadly, those people are unlikely to ever read it. ( )

When you read a book and you can hear the author's voice clearly in your mind... I miss Hitch. Short, interesting read. ( )