Il film descrive la sorte degli ebrei fuggiti dai paesi arabi dopo il 1948. Sfata il mito secondo il quale arabi ed ebrei vivessero in pace fino alla nascita dello stato di Israele.

Nel 1948 circa un milione di ebrei, che da secoli risiedevano nei paesi arabi, venivano spogliati dai loro averi, cacciati dalle loro case ed espulsi dai loro paesi. Iniziò un esodo verso l'occidente o verso lo stato di Israele che di li a poco sarebbe nato. Lo stesso anno, in occasione del primo conflitto arabo israeliano, migliaa di Palestinesi lasciavano le loro case convinti di tornare da vincitori dopo aver "buttato al mare" gli ebrei. Ma mentre quei palestinesi avrebbero poi ottenuto uno status riconosciuto di rifugiati, oggi nessuno ha mai riconosciuto la sofferenza degli ebrei dei paesi arabi. Il film di Rehov coraggiosamente racconta di questo, ma smonta anche il mito secondo cui ebrei e islam sarebbero andati sempre d'accordo fino alla nascita di Israele.