Ogni volta che mi imbatto in un lavoro di Wood riparto da capo, mi chiedo come sia possibile che non abbia sul cassetto l’opera omnia del maestro paraguiano. Dago è, probabilmente, il suo lavoro più importante, sicuramente il più famoso. In questo albo, bellissimo, vengono proposte due storie essenziali per comprendere il personaggio: il “prologo”, ossia la vera storia del rinnegato, giovane e gaudente borghese veneziano, colpito al cuore dal suo migliore amico in una trama da romanzo di Salgari; la storia è disegnata da Alberto Salinas, figlio d’arte. La seconda storia che occupa praticamente tutto l’albo, disegnata da Carlos Gomez, è “Il sacco di Roma” contiene tutti gli ingredienti dell’arte di Robin Wood; una sceneggiatura serrata e fluida al tempo stesso, ricca di citazioni storiche, che contrappone il racconto storico, in questo caso l’occupazione di Roma da parte delle truppe mercenarie luterani con il famoso rifugio di papa Clemente VII a Castel sant’Angelo, a storie piene di umanità. Dago fa parte a pieno titolo della storia del migliore fumetto internazionale.

Recensione del 2 novembre 2009
L’ennesimo capolavoro nato in Argentina; e la cosa bella è che io, a quasi 40 anni, non lo conoscevo. Storia straordinaria. Cesare Renzi, rampollo di una ricca e nobile famiglia veneziana, tradita e sterminata diventa uno schiavo. Un uomo privato di qualsiasi diritto. Accoltellato con una doga, Cesare diventa Dago. Nella raccolta viene proposto l’assedio ed il sacco di Roma. Capolavoro assoluto. Una storia sempre avvincente; con molte storie all’interno: tutte e sempre appassionanti. La ricostruzione storica è sempre attentissima; ed il tratto, il disegno hanno sempre la capacità di mantenere elevatissimo il ritmo del racconto. Oltre alla storia di Dago, poi, ci sono le storie dei coprotagonisti che meritano, alternandosi, sempre il ruolo di protagonisti. Una grandissima scoperta. Eppure Wood e Solinas li conoscevo; lo potevo immaginare. ( )