Pauli riempie molte pagine con (ripetitivi) proclami "all'emergente blue economy" senza riuscire a costruire un saldo legame con il mondo organizzativo.
Le tesi legate alle forze ambientali e agli equilibri sistemici in cui, secondo il principio della "cascata" ogni scarto genera materia su cui altre specie possono lavorare sono sacrosante. Senza dubbio interessanti sono anche i tanti esempi portati dall'autore provenienti dal mondo naturale. Quel che non funziona è l'assunzione di piccoli case study come modello per i cambiamenti organizzativi di ampie proporzioni che Pauli auspica. E, di nuovo, nonostante Pauli voglia fare un salto concettuale arrivando a proporre un MBA "della natura" e dell'abbondanza, le sue riflessioni "manageriali" suonano sempre propagandistiche e in definitiva velleitarie.
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