Dimenticare i libri

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Dimenticare i libri

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1goodlibrarian
May 21, 2011, 4:30 pm

Anche a voi capita di dimenticare presto i libri che leggete, anche quelli che vi sono piaciuti? a me sì e lo vivo come un dramma. Ed un altro dramma è pensare che non avremo mai il tempo di rileggere quante volte desidereremmo i libri più amati. Io ho letto ben quattro volte la Recherche di Proust, eppure sento il bisogno di rileggerla una quinta volta, ma so che, se intraprendessi questo, sottrarrei tempo, forse improrogabilmente, alla lettura di altri libri, ad esempio dell'ennesimo Simenon. Il nostro tempo è limitato, troppo per quello che val la pena di leggere o rileggere. Lo stesso discorso si può fare per i viaggi: fare un viaggio significa purtroppo rinunciare ad altri dieci cento mille viaggi.

2LolaWalser
May 21, 2011, 11:16 pm

Ma fare un viaggio significa anche sempre fare un viaggio! (Sebbene talvolta mi chiedo se Candide non avesse ragione, in fine...)

Condivido pienamente i sentimenti riguardo a Proust (letto tre volte finora). Da anni lo porto con me sugli aerei, per consacrarmi gli ultimi momenti, mal caso volendo.

3goodlibrarian
May 22, 2011, 4:27 am

buona idea, porterò anch'io Proust in aereo (solo che la mia edizione è di lusso e pesante) grazie per l'idea

4ousia
May 23, 2011, 9:33 am

Carissimi colleghi lettori,
condivido in pieno le Vs. preoccupazioni, tanto è vero che mi son spesso chiesto:
come è possibile che ricordi praticamente nulla di ciò che ho letto? Eppure una decente istruzione la ho, quando leggevo il testo tutto mi era comprensibile (almeno nel significato letterale) ma poi mi accade che ricordi poco o nulla?
Mal comune, mezzo gaudio. Mi consolo così.
Provo a dare una spiegazione del perchè. Personalmente, per ogni libro con cui interagisco, c'è sempre una matita a mediare: parole sconosciute, metafore azzeccate, belle descrizioni, oppure concetti importanti (nei saggi). L'uso della matita ha il vantaggio di segnalare tutti i passi che si ritengono importanti (ma ad una prima lettura...); lo svantaggio sta nel non esercitare la memoria: sottolineare spesso serve per evitare di tenere a mente le parole.
Così facendo, ammetto che la prima lettura somiglia molto ad una scorsa, non veloce ma neanche approfondita. E la memoria non perdona.
Eppure, se le frasi lette sono davvero importanti, la mia memoria ne conserva la sensazione provata o i termini generali della discussione. Quando questo accade, sono abbastanza sicuro che ciò che ho letto è davvero qualcosa di buono, se non un capolavoro.
Per venire agli esempi: non ricordo quasi nulla di ciò che ho letto di Garcia Marquez ma le atmosfere, i colori, le sensazioni non riesco a dimenticarle; non dimentico l'ultimo capitolo del Tamburo di latta né alcuni brani di Pastorale americana, non dimentico l'incipit di Memorie del sottosuolo, Angeli della desolazione, per tacere dei versi di Foscolo, di Montale o Ungaretti; impossibile dimenticare le ultime strofe dell'ode di Keats o la proposizione 7 del Tractatus di Wittgenstein, la originalità delle trame di romanzi come il Ritratto di Dorian Gray, Ulisse, gli aforismi di Pascal o Nietzsche, ecc. ecc.
Di certe letture non serve esercitare la memoria: ce le hai dentro, anzi ti entrano dentro, si appropriano di te, ti impediscono di liberartene.
Tutto questo nell'ottica, però, in cui io leggo per imparare e non per passatempo. Non è l'unica possibilità chiaramente. E' dunque evidente che diverse ottiche portano a diversi risultati.
VALE
Ousia

5moscafe
May 25, 2011, 7:11 am

credo che ad ogni appassionato di lettura capiti di pensare con rammarico all'inevitabile quantità di libri che non riuscirà a leggere, per pura mancanza di tempo e di vita. e anch'io ho più volte rinunciato a rileggere un libro per non sottrarre tempo a una nuova lettura...per quanto riguarda la memoria, di alcuni libri non porto nessun ricordo, e mi capita di cominciarli nuovamente, rendendomi poi conto che ne conosco già la trama; di moltissimi, come Ousia, mi rimangono sensazioni, atmosfere, il ricordo delle emozioni provate, del luogo e del tempo in cui li leggevo. solo di pochi ricordo testualmente alcuni passi. grazie per lo spunto dell'"ultimo libro" da portare in aereo: ci devo pensare.

6IoAnnalisa
May 28, 2011, 11:14 am

Mi sono rassegnata all'idea di non poter ricordare tutti i passi dei libri che ho letto, anzi di non poterli ricordare proprio. Ma, come scrive ousia, certe letture rimangono dentro di noi anche se ci sembrano dimenticate. E del resto l'oblio, come sostiene Borges, è una forma di memoria. Comunque, banalmente, col tempo ho imparato a segnare con frecce e vari segni a matita i passi dei libri che maggiormente mi colpiscono. Così, se mi sovviene dalla memoria una frase dimenticata, riprendendo il libro in mano e sfogliandolo velocemente, riesco spesso a ritrovare la frase. Ecco che, rileggendola, mi riporta al momento in cui la lessi la prima volta spesso riportandomi tutto il primitivo ragionamento, le primitive sensazioni.
Sempre che ricordi esattamente in quale libro ho letto la frase. E sempre che riesca a ritrovare il libro!

7luigifoschini
May 28, 2011, 12:40 pm

Albert Einsten disse che non bisogna memorizzare ciò che si può trovare in un libro. Mi piace pensare che in questo aforisma sia racchiusa l'infinita varietà di riletture che può offrire un singolo libro. Proprio perché non si è memorizzato il contenuto, ciascuna rilettura è come una lettura, seppure di diversa esperienza.
Se hai un progetto di vita non senti neanche il bisogno di leggere tutti i libri, perché non è la lettura in sè a essere interessante, quanto il tuo progetto. Allora capisci subito quali libri ti porteranno a elaborare il tuo progetto e quali invece è meglio lasciar perdere perché inutili a quello scopo. Allora capisci che è più fruttuoso rileggere un testo dopo altre esperienze, dopo altre letture, perché senza la memorizzazione è sempre una nuova esperienza intellettuale.

8luigifoschini
Edited: May 28, 2011, 12:41 pm

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9ousia
May 28, 2011, 5:22 pm

Perfettamente d'accordo con il messaggio #7 di luigifoschini.
Dipende dal "progetto", anche se parlare di scelta di libri come progetto di vita è abbastanza ambizioso ma lo capisco. Io non leggo quella roba thriller-splatter-giallo-suspence. ecc. ecc. scandinavo o italico che sia: non mi interessa, indipendentemente da come è scritto.
Di solito, e qui torno da Annalisa, la matitina la tengo in mano per ogni testo di cui intraprendo la lettura, solo che nel caso di Carofiglio o LeCarrè, guardacaso, non si è mai posata...
Aggiungo un'altra cosa, che magari sposta il discorso un passo innanzi.
Mi è spesso venuto in mente di riportare su un foglio word, tutte le righe, parole, frasi sottolineate nei libri letti, magari anche con le note scritte a commento nel momento della lettura (quando si legge della filosofia può succedere di avere una obiezione lampante da appuntare alla tesi dell'autore) e sotto riportare il mio commento da lettore, una meditazione, una sensazione.
Insomma creare una sorta di Zibaldone (...non me ne voglia il sommo Leo se uso siffata sacra parola), un breviario ad uso proprio, da portarsi ovunque, proprio come i breviari dei sacerdoti (vi ricordate don Abbondio che legge le sue litanie per far finta di non vedere i bravi che lo attendono?).
E' solo un sogno, perchè mi rendo conto che occorrerebbe una quantità di tempo che non ho idea di dove poter prendere. Però la sola idea talvolta mi fa crogiolare...
A voi non è mai passato per la mente una tale sciocchezza?
VALE
Ousia

10IoAnnalisa
Jun 2, 2011, 10:55 am

Sì, l'ho fatto, tanti anni fa quando ero studente e avevo più tempo per leggere e pensare. Allora non c'era computer e annotavo tutto su fogli a penna. La tua idea non è male. Dirò di più, quando iniziai a catalogare libri su questo sito, la mia idea era anche quella oltre che di fare ordine e, per l'appunto, rendere immediatamente reperibili i libri posseduti, di poter annotare per ciascun libro le parti più efficaci o citazioni o spunti. Ma mi pare non vi sia una funzione simile e la cosa è comunque laboriosa e impegnativa. Si potesse fare un copia-incolla! Per foschini: il mio cervello non è certo simile a quello di Einstein e perciò vi è necessità di poter "recuperare" i dati contenuti nei libri letti...
Forse tu hai fatto di un progetto di lettura, ovvero di ricerca e apprendimento, anche un progetto di vita.
Ora io leggo senza un progetto, certo per imparare ma anche per piacere seguendo percorsi che si creano da soli...senza sapere dove arriverò.

11foschina
Jun 29, 2011, 9:45 am

Salve a tutti,
mi ci metto anch'io tra gli smemorati e devo ammettere che quando mi imbatto in qualcuno capace di ricordare intere trame di libri o di film, con tanto di nomi e citazioni di frasi appunto memorabili.... provo ammirazione e un po' di incredulità per essere io invece quasi sempre vaga ed imprecisa nelle mie rievocazioni.
Questo comunque da sempre, per cui ho imparato a correr dietro alle "sensazioni dei ricordi" più che ai ricordi e fidarmi di queste sensazioni come ci si può aggrappare ad un profumo o ad un accenno musicale per ricostruire un vissuto.... e trovo interessante questo mio procedere, poco affidabile forse ma molto più creativo e proficuo del semplice ricordo.
Se l'angoscia è realizzare l'impossibilità di tutte le possibilità, volto allegramente le spalle a tutto ciò che non colgo; in fondo è un lusso non da tutti lasciar andare con classe, ed io mi ci provo.