Tralascio commenti - già fatti da altri - al pessimo titolo scelto per l'edizione italiana. Si tratta di una raccolta, ordinata e introdotta dallo stesso Hobsbawn, di saggi che trattano di diversi aspetti della cultura - arti, etnie, religione, scienza - generati da diverse occasioni (convegni, antologie, recensioni) o scritti ad hoc, ordinati in quattro parti più o meno funzionali a costruire una "storia della cultura moderna e contemporanea". La riflessione e la scrittura di Hobsbawn sono sempre precise, imparziali, autorevoli (questi, credo, i tre principali pregi del suo argomentare). Il risultato complessivo c'è, ma nella misura in cui sia il lettore a dar senso, interpretare, costruire connessioni. Peccato per qualche giudizio un po' troppo tranchant (o superficiale?) sulle arti visive contemporanee e per la chiusa del libro un po' debole, dedicata al mito americano del cowboy. ( )