Non a caso in copertina di Africa Shoots Back c’è un’immagine di Taafe Fanga, il film del maliano Adama Drabo che inverte i ruoli di uomini e donne. Melissa Thackway, infatti, dedica uno dei suoi capitoli alla figura femminile, che giudica essere uno dei temi preminenti della cinematografia africana “francofona” (d’obbligo le virgolette). Anche quando i registi sono maschi (nella stragrande maggioranza dei casi), «hanno prodotto delle interessanti e progressiste rappresentazioni di donne africane», a differenza di quei «passivi oggetti del desiderio» continuamente riproposti nella cinematografia occidentale dominante. Un altro capitolo da segnalare è quello sul rapporto tra oralità e stilistica, Screen Griots, caratteristico di molti film. Chiudono il libro le interviste a otto registi, bilingui inglese/francese. ( )