A morte de Santiago Nasar está anunciada desde a primeira linha da história. Toda a comunidade sabe do iminente assassinato movido por vingança, mas nada nem ninguém o salva de seu trágico fim.



O narrador imediatamente sentencia: “No dia em que o matariam, Santiago Nasar levantou-se às 5h30 da manhã.” Fatalidade, destino, o absurdo da existência humana. O que explica a tragédia que se abateu sobre o protagonista de Crônica de uma morte anunciada?

Nesta trama de construção perfeita, García Márquez monta um quebra-cabeça cujas peças vão se encaixando pouco a pouco, através da superposição das versões de testemunhas que estiveram próximas a Santiago Nasar no último dia de sua vida.

Em que e em quem acreditar? Como descartar a parcialidade das versões e “o espelho quebrado da memória” dos envolvidos.

É isso que o leitor vai descobrir ao longo da narrativa sóbria e direta, cuja estrutura toma emprestado o rigor jornalístico da reconstituição dos fatos tão caro a García Márquez. Todo o tempo, porém, o autor mantém a poesia, a sensualidade e a beleza de sua história e de seus personagens.

Gabriel García Márquez publicou Crônicas de uma morte anunciada em 1981, um ano antes de receber o Prêmio Nobel de Literatura que o consagrou definitivamente como um dos mais importantes autores contemporâneos.

Crónica de una muerte anunciada
Gabriel García Márquez
Publicado: 1981 | 128 páginas
Novela Drama

Esta novela se basa en un hecho histórico acontecido en la tierra natal del autor. Sin embargo, en García Márquez la dialéctica entre realidad y mito es tan fecunda que eleva el hecho a categoría de metáfora universal sobre la condición humana. Cuando empieza el relato, Santiago Nasar ya está muerto, pues sabe que los hermanos Vicario lo van a matar —de hecho ya lo han matado— para vengar el honor ultrajado de su hermana Ángela, pero la novela concluye en el momento en que Santiago Nasar muere… Fascinante análisis de la fatalidad y el tiempo cíclico, en esta obra la realidad se metamorfosea en rito, el amor desemboca en tragedia, y los hombres y mujeres se sitúan en las fronteras de la leyenda.

Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Cronaca di una morte annunciata racconta della morte di Santiago Nasar ed è una delle più stupide morti delle quali abbia mai letto. Insomma, Santiago Nasar viene ucciso per una questione d’onore – che già di per sé non la qualifica come morte sensata: Bayardo San Román scopre che la neosposa Ángela Vicario non è vergine, quindi la ripudia e i fratelli gemelli di lei, Pablo e Pedro, decidono di uccidere il presunto colpevole, il povero Santiago Nasar.

Stupido, vero? Purtroppo – o per fortuna – non posso prendermela con l’autore, visto che l’intento di Márquez era proprio quello di raccontare di una morte assurda maturata in un contesto saturo dei cosiddetti valori tradizionali e radici cristiane, alle quali cercano di convincerci a tornare in nome dei bei tempi andati (che ovviamente non contemplano il benessere di donne, minoranze e di chiunque devii dalla retta via).

Io so già che non è una buona idea e penso sia proprio per questo motivo che questo breve libro non mi ha coinvolto più di tanto: non mi è sembrato rivolto a me. Però potrebbe essere un libro da tenere presente per regalarlo a chi sproloquia di crocifissi, vangeli e natura. Si accettano consigli per una dedica incisiva. ( )

I did not enjoy this book while I was reading it. There were so many awful-seeming characters, so many repeated devices, and so many "men writing women" moments of describing young girls as being "in bloom," ick. That said, the ending was really powerful and the central idea of the story stuck with me after I finished it. ( )

La storia è molto semplice: Santiago Nasar deve morire e lo sa tutto il paese. Questo si divide tra coloro che evitano di agire, perchè confidano sull'azione altrui e coloro che, pur facendo del loro meglio per cambiare le cose, vengono irrimediabilmente ostacolati dal fato: l'inevitabilità del destino sembra essere una cappa prepotente che aleggia su Manaure.

Ho avuto difficoltá a portare avanti questa lettura. Anche se si tratta di un romanzetto l'ho trovato molto poco scorrevole e poco coinvolgente.

Nel primo capitolo si parla della morte di Santiago e nei seguenti quattro si riavvolge la matassa per ricostruire in maniera dettagliata la serie di eventi che l'hanno provocata, soffermandosi talvolta su un quadretto particolare di vita o sul passato di un personaggio rilevante.

Una storia molto breve, un po' strana, ma con immagini estremamente forti. A me verso fine libro é venuto male a leggere il dettagliato omicidio di Santiago.
( )