Germania 1929-1933. Sette minatori rimangono bloccati da un crollo in miniera, ma ne escono vivi. La miniera però non è più redditizia e viene chiusa.
Di qui la disoccupazione, il sussidio, gli stenti, l'eccessivo tempo libero che fa vagare la mente, gli scontri ideologici tra nazi e rossi, i tentativi che i Sette e i loro famigliari fanno per risolvere le cose e non disperare.
Su tutti spicca Bentsch, caposquadra in miniera, punto di riferimento di tutta la comunità e, infine, eroe. Sembra non capirci più nulla, la crisi ottunde la sua sensibilità, gli smorza la vita. La riapertura della miniera è poco meno di un sogno, le patate lo saziano ma non lo soddisfano, i figli sono estranei che gli piantano gli occhi addosso. Si mette a costruire una cattedrale di fiammiferi, poi si dedica alla costruzione di una radio, tutto pur di non farsi risucchiare dal vuoto del cielo e per non pensare alla situazione politica, che però, precipitando, lo porta con sé e ha la faccia delle SA. E alla miniera, a campare alla famiglia non ci pensa più. A suo modo una liberazione.

Capita spesso che i libri editi prima del '75 (più o meno) non siano niente di speciale, SOLO dei libri in tutto e per tutto buoni e soddisfacenti. Come questo. ( )