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Vaticano Spa

by Gianluigi Nuzzi

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Reportage over de rooms-katholieke smeergelden, die het Vaticaan in de buurt brengt van de georganiseerde misdaad. Het boek gaat terug op een onverwachte vondst in de kelder van een oude boerenvrouw in Zwitserland: het archief van een van de invloedrijkste medewerkers van de Vaticaanse bank aan het einde van de vorige eeuw. Het archief bevat vierduizend geheime documenten van de Heilige Stoel, afkomstig van ene monseigneur Renato Dardozzi (1922-2003), die inzicht geven in het financiële wanbeleid van de Vaticaanse bank.… (more)
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    Un eroe borghese by Corrado Stajano (supersidvicious)
    supersidvicious: Il marcio purtroppo non è una novità in Italia (e in Vaticano): esiste dalla nascita della prima repubblica...
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A prescindere dal contenuto, in quanto su argomenti come questo e' molto difficile sapere come effettivamente siano andate le cose, per gran parte il saggio e' un infinito elenco di nomi e cifre; solo molto di rado appare qualche passaggio piu' leggibile e comprensibile. Anche i vari capitoli si susseguono in modo un po' disordinato, senza poter comprendere il pensiero di fondo. Peccato anche per il riferimento a Belpietro in calce, che apparentemente rende meno credibile il saggio considerate le posizioni politiche. ( )
  Mlvtrglvn | Jan 5, 2018 |
Le vie del Signore e le strade degli uomini
Le strade che percorrono i libri sono non solo infinite ma anche misteriose. E, comunque, sembrano essere quanto mai simili a quelle che di solito si dice percorre il Signore nelle sue vesti di Padre Eterno. In questi giorni mi sono arrivati insieme tre libri che confermano questa affermazione. Il primo è "Vaticano S.p.A." di Gianluigi Nuzzi, gli altri due sono "Perchè andare in Chiesa?" e "A che serve essere Cristiani?" entrambi di Timothy Radcliffe. Il primo libro è in italiano, gli altri due sono in lingua inglese. Hanno viaggiato insieme impacchettati da una libreria online alla quale sono solito inviare i miei ordini.

L’abbinamento, a dire il vero, è avvenuto in maniera quanto mai casuale, ma certamente inconscia. I libri di Timothy Radcliffe mi sono stati consigliati da una mia parente suora, eccellente lettrice, navigata e sensibile docente per molto tempo, carica ormai di anni, ma dal cuore sempre giovane ed aperto alle esperienze del mondo ed ai richiami del trascendente. A telefono mi disse stava leggendo in francese “Perchè andare in Chiesa?” e ne era entusiasta. Io le risposi che l’avrei potuto reperire in inglese, essendo l’autore un frate Domenicano di origine inglese, molto noto nel mondo anglosassone. Il volume recava una bella presentazione dell’Arcivescovo di Canterbury come scelta di lettura per l’anno 2009. Quando navigai sul sito per collocare l’ordine scoprii che lo stesso Radcliffe aveva scritto l’altro volume “A che serve essere Cristiani?” e decisi di abbinare i due ordini. In quello stesso giorno, mi ritrovai a leggere sulle pagine dei quotidiani la pubblicità del libro di Nuzzi e così collocai l’ordine dei tre libri.

Ed ora eccomi a doverne parlare. Ho deciso di farlo congiuntamente per ovvie ragioni che intendo chiarire prima a me stesso e poi all’eventuale lettore di questo mio post. Credo di essere un Cristiano, senza dubbio in maniera quanto mai imperfetta ed inconsapevole. Di qui sorge la necessità di mettere ordine in ciò che penso di essere chiamandomi in questa maniera. Non solo un nome, ma un senso che sia anche una consistenza, una vera ragione di essere uomo. Una volta definitomi tale, però, sento la necessità di individuare le ragioni per le quali devo andare in Chiesa. La mia Chiesa di riferimento fa capo al Vaticano che è uno Stato nazionale indipendente ma anche una realtà storica e spirituale. Vedergli affibbiata quella sigla composta da quelle tre lettere - S.p.A. - fa una certa impressione. Riporta, infatti, ad implicazioni che non hanno nulla di spirituale o di trascendente in quanto quelle tre parole parlano di economia, ma sopratutto di denaro.

Ecco come, allora, i tre volumi si sono in un certo qual modo ritrovati inconsapevolmente a percorrere vie e strade del tutto inaspettate. Potrei dire, in maniera quanto mai sintetica e superficiale, che “le vie del Signore si incrociano con le strade degli uomini”. In questo cercare sembra esserci tutto il senso dell’esistenza. Forse sto per dire una bestemmia, ma è ciò che questi tre volumi che ho qui accanto alla tastiera del computer mentre scrivo, sembrano suggerirmi: la ricerca del danaro. “Senza soldi non si cantano messe”. Le cose, purtroppo, stanno ancora così. “Il danaro è lo sterco del demonio”. Qualcuno l’ha detto. Molti ci hanno scritto libri sopra. Tutto vero!

L’argomento è uno di quelli che, come le ciliegie, l’uno tira l’altro. Il libro di Nuzzi lo dimostra quando esamina tutte le attività documentate del Vaticano. Una vera e propria selva di interessi sempre oscuri, mai che si possa dire o sperare, ricordando il bel libro di Domenico Rea, premio Viareggio 1951, “Gesù fate luce!”. Intendiamoci, l’autore del libro dichiara subito in apertura che il suo non è un libro contro il Vaticano.

Egli dice: “Questo non è un libro contro il Vaticano, è un libro che racconta fatti commessi da uomini che hanno goduto di fiducia mal riposta. Vuole essere una testimonianza su quanto accade oltre il colonnato di San Pietro, oltre le divise blu cobalto delle guardie svizzere. Vuole raccontare sopratutto la realtà opaca della finanza vaticana a partire dai documenti di chi, tra gli anni Settanta e gli anni Novanta, ha vissuto in prima persona tutti i grandi eventi che hanno scosso il Vaticano, l’Italia e il mondo intero”.

Non c’è che dire: un vasto programma con intenti quanto mai “esplosivi”. La quarta di copertina del libro riporta un virgolettato che la dice lunga: “Si ha la sensazione netta che ci si trovi di fronte, tutti, a un potenziale esplosivo inaudito, che deve essere doverosamente portato a conoscenza delle più alte autorità”. Un libro di questo tipo non può finire nelle mani di un comune lettore senza suscitare sgomento e preoccupazione. Una lettura del genere la si fa armati di carta e penna per appunti, note, ricerche, confronti ed approfondimenti, pena il disperdersi o l’abbandonarsi a commenti illeggittimi e superficiali, non solo su quanto viene detto e scritto, ma sopratutto su chi appare sulla scena vestito di rosso, di nero o di bianco. C’è il rischio di fare di tutta l’erba un sol fascio, di trovare finalmente una buona ragione per NON andare più in Chiesa e di scegliersi magari un’altra religione. Non ho letto ancora i due libri di Radcliffe. Spero di farlo presto e di riconciliarmi sia con me stesso che con il mio Signore. ( )
  AntonioGallo | Nov 2, 2017 |
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Molti anni or sono un dirigente del Pci, interpellato sulla difficile situazione finanziaria del partito, alla domanda sugli introiti del tesseramento, osservò l'ingenuo cronista con malcelata compassione ( ma guarda chi mi hanno mandato!) e rispose: "Con i soldi del tesseramento facciamo merenda in sezione". Si era al principio degli anni Novanta. Di lì a poco sarebbe scoppiata Tangentopoli e sarebbe implosa la Prima Repubblica.
 

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