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Bianca Pitzorno

Author of Listen To My Heart

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About the Author

Works by Bianca Pitzorno

Listen To My Heart (1991) 118 copies
The House in the Tree (1990) 70 copies
La bambinaia francese (2004) 67 copies
Polissena del Porcello (1993) 56 copies
La bambina col falcone (1989) 47 copies
Clorofilla dal cielo blu (1991) 44 copies
Tornatras (2000) 41 copies
Principessa Laurentina (1992) 38 copies
Streghetta mia (1995) 32 copies
Speciale Violante (1996) 32 copies
Extraterrestre alla pari (1990) 32 copies
Parlare a vanvera (1989) 31 copies
La bambola dell'alchimista (1994) 26 copies
La voce segreta (1998) 17 copies
Quando eravamo piccole (2002) 14 copies
Una scuola per Lavinia (2007) 11 copies
A cavallo della scopa (1999) 11 copies
Dame, mercanti e cavalieri (2007) 10 copies
La bambola viva (1997) 10 copies
Le bambine dell'Avana non hanno paura di niente (2006) — Author — 7 copies
Violante e Laurentina (2008) 5 copies
Incantesimi e starnuti (2000) 4 copies
Storia delle mie storie (1995) 3 copies
Magie DI Lavinia and C. (2005) 3 copies
Sortilegi (2021) 3 copies
Historias de la Biblia (1901) 2 copies
Gli amici di Sherlock: Vacanza con i fantasmi (2002) — Author — 1 copy

Associated Works

The Quentin Blake Treasury (2012) — Foreword, some editions — 24 copies

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Common Knowledge

Birthdate
1942
Gender
female
Nationality
Italy
Birthplace
Sassari, Sardinia, Italy

Members

Reviews

I thought this novel was a delightful trip to another place and time. I’m always pleased when I get to enjoy books translated into English because I feel that broadens my cultural literacy. It’s always shocking to read about how hard people can work for so little return - it makes me grateful to be a well fed American.
 
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KaterinaBead | 2 other reviews | Jan 5, 2023 |
I liked this story but had a hard time rating this. This was a gift for Christmas from one of my sons and I voluntarily chose to rate it. I've given it a 4.5* rating. Parts of this story read slowly but it had a lot of feels to it. Part of this is it hit somewhat close to home, as my mother lost her first fiance at Pearl Harbor in WWII. Anyway, it was all tied up at the end. It read like a memoire, only this is fiction.
½
 
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NancyLuebke | 2 other reviews | Dec 29, 2022 |
Uno spaccato del Medioevo italiano segnato da una grande figura.
 
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Edoxide | 2 other reviews | Apr 6, 2016 |
"La cultura [...] è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri"
(Antonio Gramsci)

Alcune pagine di casate e guerre tra aragonesi, sardi, genovesi, etc., possono essere molto noiose, ma quello ideato da Pitzorno è un progetto necessario, che unisce la ricerca storica dell'allora stato indipendente di Sardegna, all'invenzione/ricostruzione romanzesca di pagine purtroppo oscure del Giuygadu - o Logu - de Arbarée (bisogna ricordare che con la vittoria dei catalano-aragonesi e la fine dell'indipendenza della Sardegna, la cancelleria giudicale venne distrutta e con essa i documenti storici che tanto avrebbero potuto farci conoscere di quell'epoca).

La Sardegna di quei tempi, come oggi, era variegata e multiculturale, il Giuigadu de Arbarée si estendeva per quasi tutta l'isola, comprendeva territori e popolazioni diverse, viaggiava su più lingue e mentalità in comunicazione tra loro: con tutti i normali problemi che certo c'erano, la sua era una "identità dialogica" di economie artigiane, contadine, mercantili e pastorali che interloquivano tra loro così come col mondo attorno.
Cristallizzarne la storia e trasformarla in un passato mitico è quindi quanto di più sbagliato si possa fare, perché ad esempio la stessa Charta de Logu, costituzione ante-litteram, venne modificata dopo soli 16 anni con la motivazione che i tempi e le mentalità erano ormai mutate e lo stato non poteva non rispettare tali cambiamenti: così viene scritto nell'incipit, insieme al ragionamento che "oggigiorno gli uomini sembrano più inclini a fare il male, piuttosto che il bene della Republica Sardisca" per cui vi è bisogno di una regolamentazione scritta "affinché i buoni, i puri e gli innocenti possano vivere, e affinché i rei tra noi possano non esserci più per paura delle pene, e i buoni possano esserci per la virtù dell'amore" (ovviamente scritto in sardo).
Parole che avrebbero fatto la felicità di Agota Kristof quando diceva che "le leggi son fatte per gli uomini, e non viceversa. Ma purtroppo c'è qualcuno che è fatto per le leggi e da certe imposizioni mentali non si schioda (Agota Kristof, "Trilogia della città di K.").

Dai testi storici si intravedono le diverse personalità di juigui Ughone, Mariane IV, Elianora, e la loro umanità lungo quel processo storico innovativo (XIV-XV secolo), che portò alla creazione dell'identificazione nazionale nella naciò sardischa del popolo sardo e alla tappa storica verso l'attuazione di uno "stato di diritto", cioè uno stato in cui tutti devono conoscere e rispettare le norme giuridiche, in questo caso dai giudici fino all'ultimo dei sudditi (le proprietà statali erano completamente slegate rispetto alle proprietà private del giudice, che doveva comunque interloquire con l'assemblea della Corona de Logu, unica vera depositaria della sovranità statale).
… (more)
 
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frisco_morisco | 2 other reviews | Mar 25, 2013 |

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