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E. M. Cioran (1911–1995)

Author of The Trouble with Being Born

106+ Works 5,563 Members 79 Reviews 49 Favorited

About the Author

Series

Works by E. M. Cioran

The Trouble with Being Born (1973) 886 copies
A Short History of Decay (1949) 815 copies
On the Heights of Despair (1934) 613 copies
The Temptation to Exist (1956) — Author — 553 copies
History and Utopia (1960) 298 copies
Anathemas and Admirations (1987) 295 copies
Tears and Saints (1991) 287 copies
Drawn and Quartered (1979) 247 copies
The New Gods (1901) 210 copies
The Fall Into Time (1964) 179 copies
Quaderni 1957-1972 (1997) 96 copies
Oeuvres (1685) 94 copies
The Twilight of Thoughts (1991) 89 copies
Exercices d'admiration (1986) 63 copies
Le livre des leurres (1936) 52 copies
Entretiens (1995) 44 copies
De la France (2009) 21 copies
Ebauches de vertige (2004) 18 copies
Fenêtre sur le Rien (2019) 12 copies
Solitude et Destin (1991) 7 copies
Ezeli Maglup (2007) 6 copies
Razne (1995) 6 copies
لو كان آدم سعيدًا — Author — 5 copies
Caiete III. 1969 - 1972 (1999) 4 copies
Vacillamenti (1998) 3 copies
Țara mea/Mon Pays (1996) 3 copies
Una segreta complicità (2019) 3 copies
*ANY 1 copy
Ein Gespräch (1985) 1 copy
Gevierteilt 1 copy
Sönderslitning (2019) 1 copy
Aforyzmy (1993) 1 copy
PER FRANCEN 1 copy
Cioran Emil 1 copy
Divagations (2019) 1 copy
Eseuri 1 copy
Carnetul Unui Afurisit (2021) 1 copy

Associated Works

The Art of the Personal Essay (1994) — Contributor — 1,342 copies
Antaeus No. 15, Autumn 1974 - Special Translation Issue (1974) — Contributor — 2 copies

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Emil Cioran: Philosopher of the Abyss in The Chapel of the Abyss (August 2016)

Reviews

When this eleven-essay collection was first released in France, it caused a literary frenzy on the Left Bank. Cioran writes sharply about writers, novels, mystics, apostles, philosophers, and Western civilizations. Twenty years ago, Richard Howard's excellent translation of this remarkable European thinker's work, The Temptation to Exist, first introduced it to American readers. The book has subsequently turned into an underground classic, and the literary aura around Cioran has only deepened.

Cioran is a typical modern-day exponent of the metaphysical futility school. It is possible to argue that the titles of the first two articles in The Temptation to Exist, "Thinking Against Oneself" and "On a Winded Civilization," perfectly capture the tone and perspective of the entire collection as well as Cioran's body of work. Here, as elsewhere, Cioran presents a series of intensely personal observations on a variety of instructive subjects, including the collapse of Western civilization, the place of the intellectual in modern society, the end of the novel, the benefits of tyranny, the future of utopia, and other related subjects.

Cioran's persuasiveness stems from more than just the content of his argument; his style and epigrammatic tautness are just as, if not more, significant. His much-publicized efforts to master the French language have yielded a style that combines an almost Olympian coldness and intellectuality with an almost hysterical impression of passion. It is fundamentally a teenage style, like so much about Cioran: conceited, confessional, and theatrical, but full of vitality none the less. One of his most blatant rhetorical allusions to Nietzsche is the royal we, which he frequently employs to lend his work an air of authority. Cioran is also highly quotable if one ignores context and misses small details like meaning. Reading these essays is nonetheless engaging and demands the reader's thoughtful attention.
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jwhenderson | 6 other reviews | Oct 29, 2023 |
Se Cioran scrive come un ‘meccanico’ del pensiero, Nietzsche resta sempre ‘l’aviatore’ del pensiero.



E, per aver voluto essere un saggio come non ve ne furono mai, sono soltanto un folle tra I folli...

(220)



125. L’uomo folle. – Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: “Cerco Dio! Cerco Dio!”. E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. “È forse perduto?” disse uno.

(F. Nietzsche, La gaia scienza, aforisma 125)



Tutti si sforzano di correggere la vita di tutti: vi aspirano I mendicanti, e perfino gli incurabili: I marciapiedi del mondo e gli ospedali traboccano di riformatori.

(15)



Non vi è nobiltà se non nella negazione dell’esistenza, in un sorriso che sovrasta paesaggi annientati.

(18)



Vogliamo imporci di vedere in fondo alle parole? Non si vede nulla, per il motivo che ognuna di esse, staccata dall’anima espansiva e fertile, è vuota e inconsistente. Il potere dell’intelligenza si esercita a proiettare lustro su di esse, a levigarle e a renderle splendenti; questo potere, eretto a sistema, si chiama cultura – fuoco d’artificio dietro il quale c’è il nulla.

(35)



L’idea di infinito dev’essere nata in un giorno di rilassamento in cui un vago languore si è infiltrato nella geometria, così come il primo atto di conoscenza deve essersi verificato quando, nel silenzio dei riflessi, un brivido macabro ha isolato la percezione dal suo oggetto.

(46)



La decomposizione presiede alle leggi della vita: più vicini alla nostra polvere di quanto non lo siano alla loro gli oggetti inanimati, noi soccombiamo prima di questi e corriamo verso il nostro destino sotto lo sguardo delle stelle apparentemente indistruttibili.

(59)



Con ogni evidenza, noi siamo al mondo per non fare nulla; ma, invece, di portare con noncuranza la nostra putredine, esaliamo sudore e ci affanniamo nell’aria fetida. Tutta la Storia è in putrefazione; i suoi miasmi avanzano verso il futuro: noi corriamo loro incontro, non fosse altro che per la febbre insita in ogni decomposizione.

(64)



Si è filosofi sempre impunemente: un mestiere senza destino che riempie di pensieri voluminosi le ore neutre e vacanti, le ore refrattarie al Vecchio Testamento, a Bach e a Shakespeare.

(68)



Dov’è l’istante senza fine e senza desiderio, e quel vuoto primordiale, insensibile ai presentimenti delle cadute e della vita? Ho cercato la geografia del Nulla, dei mari sconosciuti, e un altro sole – incontaminato dallo scandalo dei raggi fecondi -, ho cercato il dondolio di un oceano scettico in cui annegassero gli assiomi e le isole, l’immenso liquido narcotico e dolce e stanco del sapere.

(80)



Ogni “ideale” alimentato, agli inizi, dal sangue dei suoi proseliti, si usura e svanisce quando viene adottato dalla folla. Ecco l’acquasantiera tramutata in sputacchiera: è il ritmo ineluttabile del “progresso”...

(101)



Com’è remoto il caos, riposante e calmo, che ha preceduto la terribile Creazione, oppure quello, ancora più dolce, del nulla mentale!

(118)



Hegel è il grande responsabile dell’ottimismo moderno. Come ha potuto non vedere che la coscienza muta soltanto le sue forme e le sue modalità, ma non progredisce affatto?

(182)
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NewLibrary78 | 6 other reviews | Jul 22, 2023 |
Ebbro d'eterno, attratto dall'illimitato, scivolo attraverso gli spazi come un sole, e mi lancio per l'immensità con la levità di una illusione e la limpidezza di un sorriso, per poi disperdermi in un niente soffuso di terso azzurro e trascendenze di nubi.
(141)

Ignoro totalmente perché bisogna fare qualcosa su questa terra, perché bisogna avere amici e aspirazioni, speranze e sogni. Non sarebbe mille volte preferibile ritirarsi in disparte dal mondo, dove non giungesse neppure l'eco del suo frastuono e delle sue complicazioni?
(18)

Al culmine della disperazione, solo la passione dell'assurdo può rischiarare di una luce demoniaca il caos.
(21)

Ora, poiché non c'é salvezza né nell'esistenza né nel nulla, che vada in rovina il mondo con tutte le sue leggi eterne.
(41)

Una constatazione che verifico, con mio grande rammarico, a ogni istante: sono felici solo coloro che non pensano mai, vale a dire coloro che pensano giusto il poco che basta per vivere.
(56)

Quanto a me, dò le dimissioni dall'umanità.
(57)

Non capisco perché dovrei continuare a vivere nella storia, condividere gli ideali della mia epoca, preoccuparmi della cultura o dei problemi sociali. ... La storia va superata.
(80)

La vera conoscenza è la tenebra assoluta. Rinuncerei a tutti i problemi senza sbocco in cambio di un'ingenuità dolce e incosciente.
(92)
- Baudelaire -

La bellezza non salverà certo il mondo, ma avvicinerà più facilmente alla felicità quanti s'incammineranno sulla sua strada.
(135)
- Dostoevskij -
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NewLibrary78 | 6 other reviews | Jul 22, 2023 |
Cominciamo bene:
L’uomo e’ inaccettabile. (175)

Sembra tuttavia difficile trovare, nei libri di Cioran, il bene, sia nella forma di Summum Bonum che in tutte quelle forme dell’illusione cosmica che il giudizio umano invoca e apprezza come bene. La muraglia appare senza finestre, addirittura senza crepe. Anche la grande finestra nirvanica di Schopenhauer, il presentimento leopardiano di un’arcana felicita’ delusa ma non impossibilissima, sembrano qui del tutto mancare. (Ceronetti, nota introduttiva, p. 13)

Dopo aver dettato legge ai due emisferi. Gli occidentali sono sul punto di diventarne lo zimbello… (30-1)

Il concetto stesso di progresso e’ divenuto inseparabile da quello di epilogo. (44)

Dopo tante conquiste e tanti successi di ogni sorta, l’uomo incomincia a passare di moda. (62)

Dal momento che l’amicizia e’ incompatibile con la verita’, fecondo e’ soltanto il dialogo muto con i nostri nemici. (89)

… Better be with the dead
… Than on the torture of the mind to lie
In restless ecstasy.
Macbeth, - mio fratello, mio portavoce, mio messaggero, mio alter ego.
(130)

Non c’e’ un altro mondo. Non c’e’ neppure questo mondo. Che cosa c’e’ allora? Il sorriso interiore che suscita in noi l’inesistenza evidente dell’uno e dell’altro. (139)





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NewLibrary78 | 6 other reviews | Jul 22, 2023 |

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