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The Tempest is thought by many to be Shakespeare's greatest and most perfect play. When the magician Prospero deliberately summons a storm to overcome his enemy King Alonso of Naples ship the passengers are washed ashore on a fantastical island. Prospero manipulates the king, his entourage, apparitions and fiends as he schemes revenge on the hapless Alonso. Prospero's daughter and the King's son Ferdinand fall in love and their fraught lover provides the catalyst for their fathers' reconciliation, contrition and clemency.
gabeblaze: Ariel is the story of the tempest from the knavish sprite Ariel's point of view, the story is basically the same as the classic The Tempest, with some exceptions.
Anonymous user: A musical spin-off worth reading/hearing. If you can, read the score. If you can't, check any of the available recordings (Abbado, Fistoulari, Pletnev, Jarvi, Litton, Stokowski, Toscanini).
Anonymous user: A literary spin-off that surpasses the original. A rare case indeed! What Will started 400 years ago, Wystan finished in the last century: he turned the cardboard stereotypes into real characters.
JuliaMaria: In der Einleitung zu "an unofficial rose" von Iris Murdoch schreibt Anthony D. Nuttal: "But this book is really much more Shakespearen than it is Dickensian, The Tempest, which will figure so prominently in The Sea, The Sea, is powerfully though less obtrusively operative in this earlier book."… (more)
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Mentre osservo sgomenta questa politica che ha ormai contribuito alla morte di più di millecinquecento persone nel Mediterraneo, ho sentito il bisogno di rileggere La tempesta per questa citazione:
Ariel: Il tuo incantesimo Agisce con tanta forza Che, se tu li vedessi ora, Ne avresti tenerezza. Prospero: Lo credi, spirito? Ariel: Io sì, Se fossi umano. Prospero: E allora io lo sarò. Tu che non sei che aria Sei come toccato da un senso, Una pena per i loro affanni E io, che sono della stessa specie, Che soffro le stesse passioni, Non dovrò, uomo, Commuovermi più di te?
Adesso sono qui a cercare di mettere nero su bianco cosa significa per me questa citazione, quest’opera e scrivo e cancello un discorso retorico dietro l’altro. Il punto è che, al netto di tutto, trovo inaccettabile rifiutarsi di salvare e accogliere persone che rischiano la vita in mare.
È vero, la questione delle migrazioni viene affrontata da anni (ma tanti anni, almeno trentina) in maniera pessima dall’Italia e dall’Unione Europea e questo ci ha portato dove siamo adesso, ma niente di tutto questo giustifica il rifiutarsi di salvare persone in mare.
E io non sono una di quelle che si strugge di lacrime davanti alle foto di cadaveri sulle spiagge, nemmeno quando sono bambini: forse mi manca l’empatia necessaria, non lo so, ma di sicuro ho abbastanza rispetto della vita umana da impedirmi di spregiare il dolore e rallegrarmi di una bocca in meno da sfamare.
La tempesta è una delle opere più importanti del Seicento europeo e forse quella che più di tutte racconta l’uomo moderno, nel bene e nel male: ci sono i nostri principi, tra i quali quello di essere vicini ai nostri simili nella sventura e dell’uso della ragione contro ogni furore, e le nostre colpe, come il colonialismo che ha distrutto intere culture in nome di una presunta superiorità.
Chi sta dunque mettendo in pericolo la nostra cultura, nascondendo le nostre colpe? ( )
Great book! Really interesting, moves quickly, and fairly easy read (for a Shakespeare). Currently my second-favorite Shakespeare (the first being The Merchant of Venice). ( )
Now would I give a thousand furlongs of sea for an acre of barren ground.
Full fathom five thy father lies; Of his bones are coral made; Those are pearls that were his eyes: Nothing of him that doth fade But doth suffer a sea-change Into something rich and strange.
Knowing I lov'd my books, he furnish'd me From mine own library with volumes that I prize above my dukedom.
This work is for the complete The Tempest only. Do not combine this work with abridgements, adaptations or simplifications (such as "Shakespeare Made Easy"), Cliffs Notes or similar study guides, or anything else that does not contain the full text. Do not include any video recordings. Additionally, do not combine this with other plays.
The Tempest is thought by many to be Shakespeare's greatest and most perfect play. When the magician Prospero deliberately summons a storm to overcome his enemy King Alonso of Naples ship the passengers are washed ashore on a fantastical island. Prospero manipulates the king, his entourage, apparitions and fiends as he schemes revenge on the hapless Alonso. Prospero's daughter and the King's son Ferdinand fall in love and their fraught lover provides the catalyst for their fathers' reconciliation, contrition and clemency.
Mentre osservo sgomenta questa politica che ha ormai contribuito alla morte di più di millecinquecento persone nel Mediterraneo, ho sentito il bisogno di rileggere La tempesta per questa citazione:
Ariel: Il tuo incantesimo
Agisce con tanta forza
Che, se tu li vedessi ora,
Ne avresti tenerezza.
Prospero: Lo credi, spirito?
Ariel: Io sì,
Se fossi umano.
Prospero: E allora io lo sarò.
Tu che non sei che aria
Sei come toccato da un senso,
Una pena per i loro affanni
E io, che sono della stessa specie,
Che soffro le stesse passioni,
Non dovrò, uomo,
Commuovermi più di te?
Adesso sono qui a cercare di mettere nero su bianco cosa significa per me questa citazione, quest’opera e scrivo e cancello un discorso retorico dietro l’altro. Il punto è che, al netto di tutto, trovo inaccettabile rifiutarsi di salvare e accogliere persone che rischiano la vita in mare.
È vero, la questione delle migrazioni viene affrontata da anni (ma tanti anni, almeno trentina) in maniera pessima dall’Italia e dall’Unione Europea e questo ci ha portato dove siamo adesso, ma niente di tutto questo giustifica il rifiutarsi di salvare persone in mare.
E io non sono una di quelle che si strugge di lacrime davanti alle foto di cadaveri sulle spiagge, nemmeno quando sono bambini: forse mi manca l’empatia necessaria, non lo so, ma di sicuro ho abbastanza rispetto della vita umana da impedirmi di spregiare il dolore e rallegrarmi di una bocca in meno da sfamare.
La tempesta è una delle opere più importanti del Seicento europeo e forse quella che più di tutte racconta l’uomo moderno, nel bene e nel male: ci sono i nostri principi, tra i quali quello di essere vicini ai nostri simili nella sventura e dell’uso della ragione contro ogni furore, e le nostre colpe, come il colonialismo che ha distrutto intere culture in nome di una presunta superiorità.
Chi sta dunque mettendo in pericolo la nostra cultura, nascondendo le nostre colpe? (